martedì 3 gennaio 2012

Il miglior contraccettivo è l’incertezza.


Sempre partendo dal grafico sulla nostra attuale situazione demografica si può osservare come le leggi, l’economia e gli eventi determinano i nostri comportamenti.

Partiamo da lontano, quando il partito fascista istituì la medaglia della coniglia (1939 - 1942) un’aumento di nascite molto forte per andare incontro alle idee politiche del ventennio sulla forza della patria trasmessa anche con il numero elevato della popolazione.

Altra impennata di nascite è stato il periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale e l’inizio della repubblica. I ricongiungimenti, la pace, la visione di un futuro sereno hanno permesso di poter costruire o allargare la propria famiglia.

Infine gli anni del boom economico, gli anni della trasformazione di un’Italia agricola in una nazione industriale, gli anni in cui bastava spostarsi nelle grandi città per trovare un lavoro più remunerativo rispetto ai campi, ha permesso un’esplosione della natalità.

Osservando il grafico si nota un inizio di forte declino delle nascite coincidente proprio con una grande crisi, quella petrolifera avvenuta nel 1974.

Il livello delle nascite è legato a filo doppio con la congiuntura economica e sociale di un paese. Il nostro bilancio demografico è negativo, ci sono più morti rispetto ai nuovi nati e, questo valore è tenuto in pareggio solo per effetto dell’immigrazione.

Immigrazione che merita anch’esso un post specifico.

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